Campi Flegrei: l'informativa urgente del ministro Nello Musumeci alla Camera dei Deputati

"La ringrazio, signora Presidente. Onorevoli deputati, l'odierna informativa - e ringrazio il Parlamento per averla richiesta - mi consente di offrire alla valutazione della Camera un quadro aggiornato dell'azione del Governo a sostegno della popolazione dei Campi Flegrei, in Campania, in ordine ai recenti eventi sismici: per la prima volta, un'azione governativa non episodica né estemporanea, frutto, invece, di una programmazione accurata, consistente e strutturata.

A partire dal settembre del 2023, quando ho incontrato i sindaci di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, da allora - e il Presidente Meloni in prima linea, innanzitutto - il Governo ha voluto accendere i riflettori sull'area dei Campi Flegrei. Voglio dirlo, in estrema sintesi: si tratta di un territorio di grandi valenze storiche e culturali, di rilevante pregio paesaggistico e naturalistico, ma gravato da una eccezionale sovrapposizione di rischi naturali, vulcanico, sismico e bradisismico. Un rischio molto elevato, a cui le circa 100.000 persone residenti sono esposte ogni giorno, anche nel semplice svolgimento delle attività quotidiane.

In quell'area, che coincide con uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo, un'accurata e responsabile pianificazione urbanistica avrebbe dovuto impedire, sin dal dopoguerra, ogni attività edificatoria. In particolare, ci siamo concentrati sul fenomeno del bradisismo, peculiare e caratteristico della caldera dei Campi Flegrei, che si estende da Monte di Procida a Posillipo e comprende anche una parte sottomarina nel golfo di Pozzuoli. Sono fasi di lento e progressivo abbassamento del suolo, alternate a fasi di sollevamento più rapido, spesso accompagnato da attività sismica, con eventi che, generalmente, non raggiungono magnitudo elevate, ma che, essendo molto superficiali, si avvertono facilmente e possono causare anche danni rilevanti a infrastrutture ed edifici. Nell'ultimo cinquantennio, i Campi Flegrei sono stati interessati, essenzialmente, da due crisi bradisismiche intense: nel 1970-1972 e nel 1982-1984.

In seguito, la cosiddetta caldera, per circa vent'anni è stata caratterizzata da un generale abbassamento fino al 2005, anno in cui è iniziato un nuovo periodo di sollevamento, che è ancora in atto.

La sequenza è culminata con gli eventi sismici del 27 settembre 2023 (magnitudo 4.2), del 2 ottobre 2023 (magnitudo 4.0), e, successivamente, con l'evento del 20 maggio 2024 (magnitudo 4.4) e con quello del 13 marzo 2025 (inizialmente, di magnitudo 4.4, ma rivalutato dall'INGV a 4.6).

Anche in questa occasione, il Dipartimento della Protezione civile si è, immediatamente, attivato con tutte le funzioni necessarie. In particolare, sono state, da subito, avviate dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, con il supporto delle strutture di Protezione civile, tutte le procedure previste per le operazioni di soccorso tecnico urgente e per le operazioni di rilievo preliminare dell'impatto sull'edificato, la cosiddetta fase zero.

Alla data odierna - alla giornata di ieri per essere più corretti -, i Vigili del fuoco hanno avuto circa 1.260 richieste di intervento per verifica statica, di cui 1.020 già eseguite. Sempre grati all'opera del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco (Applausi).

Tale attività ha determinato, al momento, l'emanazione di ordinanze di sgombero, da parte dei sindaci, con l'evacuazione di 163 nuclei familiari, per un totale di 388 persone sgomberate dalle loro abitazioni.

All'approssimarsi della conclusione della fase zero da parte dei Vigili del fuoco, il servizio nazionale della Protezione civile ha, gradualmente, avviato da ieri, come previsto dalle procedure operative per questo tipo di eventi sismici, la cosiddetta fase 1 di approfondimento della tipologia del danno e del rilievo dell'agibilità sugli edifici, nella loro interezza strutturale, attraverso la redazione di apposite schede da parte dei tecnici, che sono stati formati, per questo tipo di lavoro, all'interno del nucleo tecnico nazionale.

A fronte della richiesta regionale, è stato dichiarato, con decreto a mia firma, lo stato di mobilitazione del servizio nazionale della Protezione civile per i territori di Pozzuoli, Bacoli, Bagnoli (in provincia di Napoli) e per parte del territorio della città metropolitana di Napoli.

Per quello che attiene alle forze in campo, vi è stato il coinvolgimento nell'immediato di circa 300 risorse umane e di oltre 50 mezzi.

Relativamente ai 163 nuclei familiari colpiti dall'evento, 60 sono stati collocati presso apposite strutture alberghiere, 47 presso le quattro aree di ricovero specificamente allestite, e altri hanno trovato una sistemazione autonoma o sotto altre forme.

Ma torniamo all'inizio dello sciame sismico. Con il primo provvedimento adottato dal Governo Meloni - il decreto-legge del 12 ottobre 2023, n. 140 -, abbiamo fissato le misure urgenti per fronteggiare, anche con procedure semplificate e accelerate, gli effetti in atto dell'evoluzione del fenomeno bradisismico all'interno di un articolato e puntuale piano di lavoro, per la prevenzione non strutturale e strutturale.

Con uno stanziamento di 52 milioni, si è dato avvio ad un'attività finalizzata a riconoscere le principali criticità e a dotare le amministrazioni locali e la popolazione dei primi strumenti per fronteggiare l'esposizione al rischio.

Vengono avviati: un piano straordinario di analisi della vulnerabilità rivolto al patrimonio edilizio, pubblico e privato, direttamente interessato dal fenomeno del bradisismo; una ricognizione puntuale delle criticità da superare per assicurare la piena funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi prioritari ed essenziali, anche allo scopo di supportare l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il bradisismo; azioni tecniche e finanziarie per il potenziamento della risposta operativa territoriale di Protezione civile nei comuni dei Campi Flegrei. Tutto questo per la prevenzione strutturale.

Per quella non strutturale, sono stati previsti: un piano speditivo di emergenza per il territorio interessato, basato sulle conoscenze di pericolosità elaborate dai centri di competenza della Protezione civile e contenente le procedure operative da adottare; inoltre, un piano di comunicazione del rischio alla popolazione, finalizzato alla diffusione della conoscenza di ogni contesto.

Per quanto riguarda l'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, il 25 marzo 2024, è stata avviata la ricognizione preliminare delle caratteristiche edilizie, la classificazione della vulnerabilità speditiva e l'individuazione delle aree da sottoporre ad approfondimenti conoscitivi.

Questa prima ricognizione è avvenuta attraverso sopralluoghi - cosiddetti sopralluoghi a vista, cioè condotti dall'esterno - con l'impiego di 130 squadre di tecnici rilevatori delle pubbliche amministrazioni e della struttura tecnica nazionale. Complessivamente, tra i rilievi eseguiti e quelli svolti in passato dal centro studi Plinivs, sono stati condotti 12.703 sopralluoghi di vulnerabilità.

Nel mese di giugno 2024 è terminata la prima ricognizione speditiva sugli edifici residenziali privati, all'interno della zona di intervento. La ricognizione ha portato alla schedatura di 9.078 edifici ordinari e alla elaborazione di una mappa reale, che fornisce la probabilità di concentrazione di edifici vulnerabili all'interno di celle di 250 metri di lato.

Gli esiti di tale valutazione sono stati già trasmessi ai tre comuni interessati, al fine di dare avvio alla successiva fase di approfondimento conoscitivo sui singoli edifici, secondo le priorità dettate dalla mappa reale, previa istanza da parte dei cittadini interessati.

Alla data del 15 marzo 2025, sono state presentate 640 istanze di sopralluogo, da parte dei cittadini, delle quali circa 2/3 ricadenti in zone ad alta e media concentrazione di edifici vulnerabili. Di queste: il 45,3 per cento è relativo al comune di Pozzuoli; il 50,8 per cento al comune di Napoli; il 3,9 per cento al comune di Bacoli. La struttura tecnica nazionale e la regione Campania sono state mobilitate per dare avvio ai sopralluoghi nei prossimi giorni, compatibilmente, naturalmente, con il sopralluogo di agibilità sugli edifici danneggiati, avviato a seguito dell'evento sismico del 13 marzo scorso.

In relazione all'attività dell'edilizia privata, il Governo, intanto, ha pensato di favorire l'immediato utilizzo degli edifici danneggiati dalla scossa del 20 maggio ed è stata, per questo, autorizzata la spesa di 20 milioni, per l'anno 2024, e di 15 milioni, per ciascuno degli anni 2025 e 2026, al fine di riconoscere i contributi per la realizzazione degli interventi di riqualificazione sismica e di riparazione del danno, in favore dei nuclei familiari costretti a sgombrare per inagibilità, dopo l'evento del 20 maggio.

La disciplina attuativa del contributo per gli edifici danneggiati dal sisma è stata dettata, con apposito decreto, che ho adottato e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 gennaio 2025. Il 7 marzo scorso, la regione Campania ha formalizzato al MEF la richiesta di trasferimento delle risorse, atto che è avvenuto il 13 marzo - quindi, dopo una settimana - con i primi 15 milioni di euro, nelle more della riassegnazione dei residui 20 milioni.

Tale decreto contiene ulteriori misure di tutela. In primo luogo, è stata prevista l'erogazione dei contributi di autonoma sistemazione, in favore dei nuclei familiari, la cui abitazione principale - quella abituale e continuativa - sia stata sgomberata per inagibilità dopo la scossa del 20 maggio. In secondo luogo, il Governo ha posto, in capo alla regione Campania, il compito di provvedere all'adozione degli atti necessari a evitare l'incremento del carico urbanistico in area a rischio vulcanico, sismico e di bradisismo. Si prevedeva, cioè da parte del Governo, il divieto di rilascio di titoli edilizi abilitanti la realizzazione di nuove costruzioni con destinazione d'uso residenziale.

Ed è in questa ottica che, con legge regionale n. 23 del dicembre 2024, è stata prevista l'applicazione, nella zona di intervento interessata dal fenomeno, delle disposizioni e delle misure di salvaguardia contemplate dalla precedente legge regionale n. 21 del 2023.

Sempre per quanto riguarda le case private per civile abitazione, ritengo doveroso ricordare l'ulteriore stanziamento, voluto dal Governo con la legge di bilancio per il 2025, per un importo complessivo di 100 milioni per il quinquennio 2025-2029, teso a favorire la riduzione della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio privato con destinazione d'uso residenziale, almeno quella insistente nella zona di intervento dei Campi Flegrei. Le risorse finanziarie sono destinate alla concessione dei contributi per la realizzazione degli interventi di riqualificazione sismica in favore dei nuclei familiari la cui principale abitazione abituale e continuativa sia risultata di maggiore vulnerabilità, sulla base degli esiti delle analisi di vulnerabilità sismica regolate dal Piano straordinario di febbraio 2024.

È in corso di predisposizione la bozza del decreto che dovrà regolare i criteri di assegnazione e ripartizione dei relativi contributi che, in ogni caso, sono concessi nel limite massimo del 50 per cento del costo da sostenere e ritenuto ammissibile e a condizione che gli immobili interessati siano legittimi, perché muniti del prescritto titolo abilitativo ovvero sanati alla data di presentazione della domanda di contributo.

Proprio dai risultati conseguiti da questa prima ordinata azione di programmazione, che riconosce le criticità e individua gli interventi prioritari, a luglio 2024 il Governo ha disposto, per dare copertura finanziaria e misure straordinarie di attuazione, due programmi di prevenzione strutturale: il primo contempla interventi urgenti per riqualificazione sismica degli edifici pubblici, dando priorità all'attuazione degli interventi sugli edifici destinati ad uso scolastico e universitario; il secondo programma prevede interventi urgenti finalizzati ad assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali e prioritari, secondo quanto previsto dalla pianificazione di emergenza nell'area dei Campi Flegrei.

Il provvedimento del Governo ha previsto lo stanziamento di oltre 470 milioni di euro per la realizzazione di interventi pubblici: 186 per la riqualificazione sismica degli edifici pubblici in particolare, e 284 per le infrastrutture. Il provvedimento prevede, inoltre, la nomina di un commissario straordinario del Governo, che ne garantisca l'affidabile e veloce attuazione.

Mi sia consentito sottolineare come tali misure straordinarie per l'urgente realizzazione di interventi non siano finanziate e disposte a seguito di un evento urgente calamitoso, non sotto la spinta emotiva della piazza - come purtroppo, spesso, ci si è trovati a dover fare -, ma preventivamente, allo scopo di scongiurare la perdita di vite umane e contenere i danni anche al patrimonio storico-culturale, oltre che edilizio, in un'area dove più rischi significativamente elevati, purtroppo, si sovrappongono.

Si è quindi avviata, con il commissario straordinario per gli interventi pubblici nell'area dei Campi Flegrei, un'azione ordinata e organizzata, che già ha portato all'avvio e all'apertura, quindi, dei primi cantieri. In particolare, in questo primo periodo dell'attività, sono stati condivisi e concordati, con tutti gli enti interessati, i seguenti programmi, li sintetizzo: interventi urgenti di ripristino e riqualificazione sismica degli edifici scolastici danneggiati e sgomberati dopo la scossa del 20 maggio; interventi urgenti di riqualificazione sismica degli edifici pubblici (qui il programma prevede 36 interventi, per un investimento complessivo di 126 milioni, su 22 scuole, 7 edifici, tra cui l'istituto penitenziario femminile di Pozzuoli, edifici ad uso dei Corpi militari e delle Forze armate); ancora, interventi urgenti per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali prioritari, con 14 interventi, 4 per la funzionalità dei trasporti, 6 per la funzionalità dei sistemi idrici e fognari, 2 per la mitigazione del rischio idrogeologico; infine, interventi urgenti per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto che erano già previste dal programma di adeguamento del sistema intermodale dei trasporti risalente ad una legge - la legge n. 887 del 1984 -, opere non ancora avviate.

Complessivamente, i programmi comprendono 64 interventi - quelli del commissario straordinario, intendo dire -, per un investimento di 431,6 milioni di euro, due cantieri sulle scuole già attivi, altri verranno attivati nel prossimo mese di marzo. Complessivamente, entro l'anno, la programmazione sarà completata.

Le scuole, è inutile dirlo, hanno un'evidenza particolare in quel territorio, dove è necessario affiancare agli interventi negli edifici danneggiati tutti gli altri interventi necessari alla celere riduzione dell'esposizione al rischio sismico e bradisismico della popolazione scolastica.

Infine, per quanto riguarda le misure urgenti di potenziamento della risposta operativa del personale, soprattutto del personale tecnico e amministrativo, nel mese di novembre 2023, la città metropolitana di Napoli, come previsto dal provvedimento del Governo, ha approvato il piano dei fabbisogni dei comuni interessati, poi aggiornato con la deliberazione del sindaco metropolitano al febbraio 2024, in termini di reclutamento di unità di personale, acquisto di materiali e mezzi di Protezione civile, allestimento di aree e strutture temporanee.

Allo stato attuale è in corso la valutazione di una eventuale proroga di un anno delle misure urgenti per il potenziamento della risposta operativa e territoriale di Protezione civile, come ci è stato chiesto dai sindaci interessati. Fin qui la prevenzione strutturale, ora qualche accenno a quella non strutturale.

Il Governo ha previsto l'elaborazione di uno specifico Piano speditivo di emergenza, basato sulle conoscenze relative alla pericolosità, elaborate dai centri di competenza, e contenente le procedure operative da adottare, tenendo anche conto delle esigenze - per esempio - delle persone anziane e con disabilità, in caso di recrudescenza del fenomeno. L'elaborazione del Piano si è conclusa nel dicembre del 2023, con la sua pubblicazione sul sito web del Dipartimento. Tale Piano speditivo di emergenza per l'area del bradisismo si fonda sulla previsione di tre differenti scenari operativi, definiti sulla base dei diversi impatti che il fenomeno sismico deformativo produce sui sistemi urbani, intesi come un insieme di edifici e di infrastrutture.

Il Governo ha inoltre affidato alla regione Campania, in raccordo con il nostro Dipartimento della Protezione civile, il coordinamento delle attività di comunicazione del rischio rivolte alla popolazione, con un piano concernente il potenziamento e lo sviluppo di iniziative già avviate nell'area interessata o iniziative da avviare. In particolare, è stata curata la produzione di pubblicazioni, mini-documentari, video, fumetti, specifiche iniziative negli istituti scolastici dei Campi Flegrei, l'installazione di cartelli multilingua per la segnaletica di Protezione civile, seminari formativi per volontari, personale docente, giornalisti, tecnici, funzionari della stessa Protezione civile.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, non occorre sottolineare l'importanza della corretta comunicazione nella gestione di qualsiasi rischio, né - va detto - si rivelano sempre d'aiuto la scienza e la tecnica. Le previsioni dei fenomeni naturali devono fare i conti con dei limiti, tecnologici e scientifici, ancora oggi ineliminabili. Ecco perché assume un valore fondamentale la prevenzione non strutturale, perché, nella gestione del rischio, il ruolo centrale deve essere rivestito dal principio di autoprotezione - è il cittadino che diventa il primo volontario di Protezione civile -, ossia dalla capacità e dalla prontezza con cui il singolo, prima, e la collettività, dopo, sapranno rispondere all'evento critico.

Per ottenere il miglior risultato possibile occorre che la popolazione sia, quindi, preventivamente informata e formata sulle condotte appropriate da adottare nel momento in cui dovesse scattare l'allarme.

Questo dialogo tra istituzioni e popolazioni nei Campi Flegrei in passato non c'è mai stato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Basti pensare che l'ultima esercitazione per il rischio vulcanico del Vesuvio, e non già dei Campi Flegrei, risale a sei anni addietro. Avviarlo oggi, sotto la spinta emotiva dettata dalle scosse, non è per nulla semplice. Occorrerebbero anni di tenace e paziente lavoro da parte dello Stato e delle sue articolazioni, specie quando ci si confronta - lo dico anche da meridionale - con diffidenze, scetticismo, disincanto, rassegnazione e, qualche volta, lasciatemelo dire, persino con indifferenza.

Ma il dialogo non è mai un fatto unilaterale. In un'area fortemente a rischio, lo Stato ha, sì, il dovere di rispondere alla collettività, ma la collettività non può assumere un ruolo passivo, quando diventa destinataria di regole.

Ai Campi Flegrei ce ne siamo resi conto lo scorso anno, quando abbiamo voluto dare vita a tre esercitazioni con una quasi nulla partecipazione degli abitanti. Solo in quella di ottobre abbiamo registrato, con piacere, l'adesione di circa 1.500 persone, segno evidente che la persistenza del Governo ha fatto breccia nel muro dell'indifferenza.

Ci si chiede, e si chiedono, notizie certe sui processi evolutivi. Anche qui, va fatta chiarezza. Il sistema di sorveglianza dei Campi Flegrei, gestito dall'Osservatorio vesuviano dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che è il referente del Dipartimento nazionale della Protezione civile, tiene costantemente monitorati i parametri geofisici, geodetici e geochimici del vulcano. A questo monitoraggio costante si affianca quello da satellite, realizzato dall'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche.

Per valutare lo stato di attività dei Campi Flegrei, e quindi il relativo livello di allerta, il nostro Dipartimento tiene costantemente aggiornata la Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi - sezione rischio vulcanico - che è l'organo di consulenza tecnico-scientifico del Dipartimento, come previsto dal codice della Protezione civile, ed esamina periodicamente la situazione, ai fini dell'eventuale variazione del livello di allerta. La valutazione fornita dagli esperti qualificati in materia è, quindi, prettamente di natura tecnico-scientifica.

Va ricordato che, nel corso dell'ultima riunione periodica della seduta di Commissione del 16 dicembre 2024 - quindi, appena tre mesi fa -, non sono emersi elementi per una variazione dell'attuale livello di allerta gialla.

Un eventuale passaggio ad un livello di allerta superiore comporterebbe un'aumentata condizione di rischio per tutta l'area della caldera flegrea, e non soltanto per le aree al momento maggiormente interessate dal fenomeno bradisismico. Resta inteso che, in presenza di eventuali variazioni, i tecnici del nostro Dipartimento valuteranno, con il concorso delle strutture di Protezione civile territorialmente competenti, le più opportune misure di mitigazione del rischio che devono essere intraprese dal servizio nazionale ovvero attraverso l'attivazione di fasi operative superiori, come il preallarme, l'allarme, tutto ciò che è previsto dalla pianificazione nazionale della Protezione civile.

Va detto, con altrettanta chiarezza, che, dall'Osservatorio Vesuviano, si dichiara non esservi, allo stato, evidenze di immediata eruzione. Dobbiamo, quindi, lavorare per la normalità, ma essere sempre pronti a tutte le evenienze. E vado alla conclusione, onorevole Presidente e onorevoli deputati.

È sotto gli occhi di tutti come, negli ultimi mesi, sia aumentata ai Campi Flegrei la domanda sociale di sicurezza, percepita come un servizio dovuto dallo Stato, a prescindere dai comportamenti e dalle scelte di ogni cittadino.

Analoghe domande gli abitanti pongono alla comunità scientifica, alla quale si chiede di fornire notizie certe e non vaghe, dettagliate e non approssimative. I cittadini chiedono alle istituzioni scientifiche di dire, con esattezza, se e quando potrà verificarsi un evento. Impossibile rispondere.

Di questa evidente separazione tra comportamenti e domanda di sicurezza, non si può, a mio avviso, fare colpa agli esasperati cittadini che vivono in quell'area pericolosa, in condizioni assolutamente disarmanti. Le istituzioni pubbliche, nei decenni passati, avrebbero dovuto “guidare” con buonsenso e responsabilità quella sempre crescente popolazione, verso una solida cultura consapevole del rischio. Ed invece molte volte si è preferito tacere, minimizzare, liquidare ogni ragionamento con la solita frase fatta: “Niente paura, tanto qui è sempre stato così. Non è la prima volta”.

Un approccio certo rassicurante, che ha facilitato, dagli anni Sessanta in poi, un'antropizzazione densissima e assolutamente incompatibile con quel territorio, e ha reso il cittadino molto più indifeso e smarrito.

Questo Governo ritiene di aver fatto, in un anno e mezzo, tutto quello che era possibile fare in termini di prevenzione strutturale e non, ben consapevole di operare in una difficile e complessa realtà. E lo ha fatto dialogando sempre con la Regione, con i sindaci, con il prefetto, con i centri di competenza e con tutti gli altri soggetti pubblici, in una sinergia davvero esemplare. Anzi, mi sia consentito di cogliere l'occasione, per ringraziare tutte le istituzioni: i Vigili del fuoco, il volontariato, il commissario straordinario, gli operatori, i tecnici, per l'impegno profuso nelle fasi acute delle crisi sismiche, nell'attuazione degli interventi programmati.

Personalmente, mi sono recato più volte sui luoghi, non solo nella prefettura di Napoli, in un costante contatto col prefetto e con i sindaci. E lo stesso continua a fare, quasi quotidianamente, l'infaticabile Capo dipartimento, Fabio Ciciliano, nell'ambito delle sue specifiche competenze tecniche e di coordinamento.

Il compito del Governo è quello di stare accanto alla popolazione, di continuare a stare accanto alla popolazione dei Campi Flegrei, e di adottare ogni possibile misura finalizzata ad assicurare ai cittadini quanta più normalità, ben consapevoli degli effetti provocati dalla paura causata dalle scosse sismiche, ben consapevoli delle sofferenze, delle ansie, dell'incertezza che, purtroppo, alligna in gran parte di quella popolazione.

Ma abbiamo anche il dovere, come Governo, di usare con la popolazione un linguaggio scevro da retorica e da buonismo, senza drammatizzare, certo, ma senza mai sottovalutare.

Non sappiamo quanto potrà durare questa incerta situazione, non lo sa neppure la comunità scientifica. Sappiamo che il suo perdurare potrebbe nel tempo avere ripercussioni anche su alcune categorie del tessuto imprenditoriale di quei comuni.

Al Parlamento, signor Presidente ed onorevoli deputati, chiediamo di continuare ad esercitare il suo utile e doveroso controllo, ma anche un'attività di proposta al Governo, per prendere in esame eventuali contributi utili a fare meglio e di più.

Del resto, credo che quello dei Campi Flegrei, almeno quello, sia un tema sul quale non ci si possa e non ci si debba dividere, né in quest'Aula, né fuori da quest'Aula".

Lo ha dichiarato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, nel corso dell'informativa urgente alla Camera dei Deputati sui Campi Flegrei.